Con dita di brezza leggera
ti ha sfiorato la vita.
Tu l’hai vista
con attonito sguardo
passarti accanto
con sorriso che chiama.
La tua corsa
dai piedi innamorati
ti portava lontano
per sentieri ignoti
su radure e prati
orme nitide lasciavi
raccoglievi fiori
e tutto adorno
le passavi avanti
forse pensando
all’ora del ritorno.
Altre braccia spalancate
strinsero te
con lo stesso amore.
No Damiano,
non ti sei perduto.
Il tuo respiro di conchiglia
ci sussurra gocce d’infinito
a placare ogni sera
tutti i segni d’arsura:
la non solitudine
di chi ti sa
nella compagnia perfetta.
Giovanni Bottegal – settembre 2013